I dieci migliori libri per il Giorno della Memoria - per ricordare 27 gennaio LouchoBi BookS

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I dieci migliori libri per il Giorno della Memoria - per ricordare 27 gennaio

I dieci migliori libri per ricordare,
il giorno della memoria
27 gennaio


Ciao Amicony,
oggi ricorre il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto, della terribile Shoah.

È stato istituzionalizzato dalle Nazioni Unite il 1 novembre 2005 dopo che fu preceduta da una sessione speciale tenuta nel gennaio dellos tesso anno durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine, appunto, dell'Olocausto.

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Esistono migliaia di titoli di libri, articoli, saggi, fumetti, approfondimenti sull'argomento e chilometri di pellicola a testimoniarne gli orrori con documentari e fotografie.
Ed è giusto, più che giusto, che resti bene sempre fresco e presente nella mente dell'umanità l'orrore generato dalla mente e dall'anima dell'uomo, fin dove il vero Male ha potuto affondare le radici e insozzare la terra col fango dell'odio, della violenza, del sangue.
E' triste pensare che non sia stato il periodo più oscuro della razza umana ma a renderlo tale
è l'idea di evoluzione sociale a cui si sperava di essere arrivati ai giorni nostri ma un appuntamento fisso con il ricordo delle tante vittime che le ideologie totalitarie hanno causato. Lasciamo dunque che a raccontare siano le pagine dei libri.

Oggi voglio parlarvi di 10 libri e 2 graphic novel che sono in qualche modo connessi a quei fatti maledetti; perchè dobbiamo continuare a leggerne, ad informarci ed a diffondere la memoria, per salvaguardare il nostro futuro, proteggere quello che siamo e non incorrere negli errori di un passato che si pensa superato ma che ci minaccia, come un terribile, lontanissimo, uragano che disturba il panorama.




Ecco la selezione che mi sento di consigliarvi per questo 2020:


Scritto da una donna

il Diario di Anna Frank, è la raccolta postuma degli scritti, in forma di diario, di Anna Frank, una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam in clandestinità, per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti dai quali sfortumantamente furono condotti al campo di concentramento di Westerbork.
Dopo la morte di Anna, alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini, riuscirono a salvarne gli appunti scritti all'interno dell'alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne curò la pubblicazione. 
Da questo libro, oltre a film, documentari e quant'altro, è stata cerata una meravigliosa graphic novel in occasione dei settan'anni della prima edizione del libro, edita da Einaudi e scritta e illustrata da Ari Folman e David Polonsky.

Vissuto da un uomo 

Se questo è un uomo, Primo Levi, dovreste conoscerlo tutti e averlo letto tutti, per lo meno a scuola.
No?
Si ma non ve lo ricordate bene?
Quale migliore occasione per riprendere in mano un brandello di storia riportato da chi l'ha vissuta con tutto se stesso, testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa.
È un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio. 

Un sopravvissuto ai campi di sterminio ci racconta gli orrori del retroscena dei campi di concentramento

la persecuzione omosessuale ne Gli uomini con il triangolo rosa edito Sonda edizioni, di cui vi parlo nello specifico seguendo questo link.
L'ombra rosa delle persecuzioni contro le minoranze, gli orrori, gli stupri, il massacro della classe sociale più inferiore degli inferiori che il nazismo ha cercato di cancellare e sradicare nel modo più diretto e rapido.
Un olocausto nascosto, all'ombra di tanti altri, che ci ricorda di zingari, Testimoni di Geovae tutte quelle minoranze che il regime di Hitler riteneva inadeguate.


Soldati della speranza, partigiani dell'umanità 

nel nuovo libro edito da Bompiani dal titolo L'altro nido di Roxane Van Iperen.
La casa editrice è stata cosi gentile da mandarcene una copia per presentarvela e non vedo l'ora di leggere questo libro, presto ve lo presenterò in maniera più completa con un articolo dedicato. 
"Ambientato nel 1943 quando la famiglia Brilleslijper arriva all’Alto Nido, una villa nascosta nel bosco poco fuori da Nardeen, a est di Amsterdam. 
Le giovani sorelle Brilleslijper, Lien e Janny, organizzeranno una delle operazioni di salvataggio più audaci della resistenza olandese all’occupazione nazista, proprio sotto il naso dei leader del Movimento nazionalsocialista olandese.
L’Alto Nido diventa infatti il nascondiglio per decine di ebrei clandestini, che là trovano non solo un posto sicuro dove vivere ma anche il calore di una famiglia allargata e la vitalità di una comune di artisti: mentre la guerra infuria, la villa si riempie di gioia di vivere e della musica che Lien e i suoi ospiti compongono e suonano tra le risate dei bambini. 
A giugno del 1944 però la sicurezza dell’Alto Nido viene compromessa."

Come un fumetto può fotografare un momento, 

Maus, un romanzo a fumetti di Art Spiegelman, edito da Einaudi, ambientato durante la seconda guerra mondiale e incentrato sull'Olocausto, sulla base dei racconti del padre dell'autore, un sopravvissuto ai campi di concentramento di Majdanek e di Auschwitz.
L'opera è suddivisa in due parti, Mio padre sanguina storia, mostra il rapido inasprimento delle condizioni di vita degli ebrei polacchi negli anni immediatamente precedenti lo scoppio della guerra e E qui sono cominciati i miei guai che dà un chiaro spaccato della vita dei deportati all'interno del campo di concentramento.
La storia del giovane Art, un autore intenzionato a narrare la storia del padre, reduce della Shoah fa da cornice alle vere vicende centrali dell'opera, ovvero la narrazione dell'anziano padre di Art, Vladek, delle sue esperienze durante la seconda guerra mondiale.
I personaggi dell'opera sono rappresentati non in forma umana, bensì in quella animale, che caratterizza la loro posizione sociale, secondo una serie di metafore; per esempio, i protagonisti, gli ebrei perseguitati, sono rappresentati da dei topi (Maus in lingua tedesca significa proprio "topo"), e sono contrapposti ai nazisti dipinti come gatti; i francesi diventano rane, i polacchi maiali, gli americani cani e così via. 

Vissuto da una donna

il triste reportage di Ritorno a Birkenau Ginette Kolinka con Marion Ruggieri, edito da Ponte alle grazie, che narra la storia attraverso il racconto di Ginette Kolinka "ha diciannove anni quando, insieme al padre, al fratello minore e al nipote, viene deportata a Birkenau.
Sarà l'unica della famiglia a tornare, dopo aver attraversato l'orrore del campo di sterminio.
La fame, la violenza, l'odio, la brutalità, la morte sempre presente, l'assurdità e la disumanizzazione: con semplicità, schiettezza e una forza straordinaria oggi Ginette ci narra l'inenarrabile.
Per mezzo secolo ha tenuto per sé i propri tremendi ricordi, poi, a partire dagli anni Duemila, sempre più forte si è fatta l'esigenza di tramandare alle giovani generazioni ciò che è stato: da allora Ginette visita le scuole e accompagna i ragazzi ad Auschwitz-Birkenau, trasmettendo la propria testimonianza.”
Questo libro, sobrio e potentissimo, è un lascito prezioso e necessario per il quale non possiamo che ringraziarla.
Se volete sentire un pezzo del vostro cuore andare in frantumi, ascoltate la sua intervista al podcast de Il cacciatore di libri seguendo questo link.

Dall'altra parte, la storia attraverso gli occhi della parte opposta 

"Nel 1960 viene arrestato in Argentina Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile di aver pianificato, strutturato e dunque reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. 
Dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica oltre che dai saggi di Hannah Arendt, Stefano Massini trae questo dialogo di feroce, inaudita potenza. 
Il testo è un atto unico, un’intervista della stessa Arendt a colui che più di tutti incarna la traduzione della violenza in calcolo, in disegno, in schema effettivo. 
In un lucidissimo riavvolgere il nastro, Eichmann ricostruisce tutti i passaggi della sua travolgente carriera, dagli albori nella piccola borghesia travolta dalla crisi fino all’ebbrezza del potere, con Hitler e Himmler raccontati come mai prima, fra psicosi e dolori addominali, in un tripudio di scuderie, teatri e salotti. 
Ed ecco prendere forma, passo dopo passo, una prospettiva spiazzante: Eichmann non è affatto un mostro, bensì un uomo spaventosamente normale, privo di alcun talento se non quello di trarsi d’impaccio, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. 
Ma è proprio qui, in fondo, che prende forma il male: nella più comune e insospettabile piccolezza umana."
Trovate il mio articolo su questo libro cliccando QUI.


Una nonna che parla ai nipoti di quando anche lei era una bambina 


in Scolpitelo nel vostro cuore di Liliana Segre, edito Piemme editore che dice "Il mio impegno è tramandare la memoria, che in un mondo pieno di ingiustizie è un vaccino contro l'indifferenza."
Questo è il messaggio che Liliana Segre vuole trasmettere ai giovani, un messaggio che li invita a non dimenticare la tragedia e l'orrore che è stata la persecuzione razziale, e che nello stesso tempo vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a

"camminare nella vita, una gamba davanti all'altra. Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita"

Oggi come allora, ecco perchè NON dimenticare 

Fuga dal campo 14, Codice edizioni di Blaine Harden e Shin Dong-Hyuk l’unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord a essere riuscito a scappare. La sua fuga e il libro che la racconta sono diventati un caso internazionale, che ha convinto le Nazioni Unite a costituire una commissione d’indagine sui campi di prigionia nordcoreani.
Il Campo 14 è grande quanto Los Angeles, ed è visibile su Google Maps: eppure resta invisibile agli occhi del mondo.
Il crimine che Shin ha commesso è avere uno zio che negli anni Cinquanta fuggì in Corea del Sud; nasce quindi nel 1982 dietro al filo spinato del campo, dove la sua famiglia è stata rinchiusa da decenni.
Non sa che esiste il mondo esterno, ed è a tutti gli effetti uno schiavo.
Solo a ventitré anni riuscirà a fuggire, grazie all'aiuto di un compagno che tenterà la fuga con lui, e ad arrivare a piedi e con vestiti di fortuna in Cina, e da lì in America.
Questa è la sua storia.

Perdiamoci nei disegni e tra i colori della storia grafica 

Heimat di Nora Krug, edito Einaudi, che racconta di una giovane donna alla ricerca delle proprie radici che affondano nel periodo e nel luogo piú complessi del Novecento: la Germania hitleriana.
Nora Krug setaccia archivi, colleziona foto, scova cimeli, rievoca memorie per ricostruire le vicende della sua famiglia e comprendere che ruolo essa abbia avuto durante il Nazismo.
Il risultato, poetico e commovente, è una graphic novel di rara potenza immaginifica che si interroga su un senso di colpa collettivo che non accenna a disperdersi.


Eccoci Amicony, spero che questa lista possa aver ispirato qualcuno di voi a volerne conoscere le storie, vere e vissute, o anche solo ad incuriosirsi per cercare, per studiare, per non dimenticare.
Buona vita Amicony,
possano i vostri sogni avverarsi.


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