Il giglio nero - a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti [recensione] LouchoBi BookS

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Il giglio nero - a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti [recensione]

Ciao Amicony, oggi vi presento il terzo volume della collezione de La Biblioteca di Lovecraft, il nuovissimo Il giglio nero, come sempre a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti, edito da Arcoiris che ringraziamo come sempre per avercene fatto avere una copia per poterverla presentare.

Il giglio nero - a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti
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Questo volume raccoglie sei racconti dalle fosche tinte oscure, sei testimonianze di autori che hanno dedicato un omaggio all'immortale culla del Rinascimento, Firenze, donandoci un viaggio weird e gotico, ambientati in un lasso temporale che copre dal tardo settimo secolo ad un epoca più recente, degno della collana de La Biblioteca di Lovecraft di cui fa parte e che abbiamo imparato ad amare.
I racconti che compongono l'opera sono completati da illustrazioni di apertura e chiusura molto intense e soprattutto, novità di questo volume, la presenza a chiosa del racconto di un approfondimento storico artistico lungo una pagina, che racconta di qualche particolare letto nel racconto che si è concluso.
L'uso del crocicoltello credo mi si sia impresso indelebile nella memoria.

Il Giglio nero, terza uscita de La Biblioteca di Lovecraft, propone "sei racconti di maledizioni, orrori e follia sotto il segno del Granducato". 
Sei storie tra gotico, horror e weird, ambientate a Firenze o intrecciate a essa, che abbracciano tre secoli di narrativa di genere. 
Vicende macabre e perturbanti, misteri, inganni, vendette e presenze occulte, che costituiscono un'alchimia di contenuti e stili perfetta per la Biblioteca. 
Trovano spazio Horace Walpole, nume tutelare del romanzo gotico (di cui viene ripescato un racconto irreperibile altrove), Luigi Capuana, Wilhelm Hauff, Pearl Norton Swet, Fergus Hume e Marghanita Laski; di questi ultimi due siamo lieti di presentare due inediti per il mercato italiano. 
Tutte nuove le traduzioni, a cura di Diego Bertelli, Luca Baldoni, Gianluca Venditti ed Elena Entradi.
Come sempre, il volume è arricchito da illustrazioni che guideranno il lettore lungo questo insolito, nero itinerario.
Il giglio nero - a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti
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Le storie che leggiamo come favole della buonanotte per demonietti fiorentini sono intrise di mistero e magia, maledizioni e terrore, perse nella sabbia del tempo che scorre alternando passato e presente, passioni che trascinano nell'abisso, oggetti maledetti e terribili sventure..
Vi racconto un po' degli autori per non togliervi la soddisfazione di leggere questi racconti e immergervi nel mood gotico e sepolcrale in cui vorticherete leggendoli.

La Torre di Marghanita Laski

Il più emozionante dei racconti, a parer mio, apre la raccolta in un vincente esordio.
Un po' weird, un po' Ai confini della realtà, una storia di vertigini e sospetti, che scende nel profondo di una firenze magica.

Laski nacque da un'importante famiglia di intellettuali ebrei. Dopo un periodo nella moda, ha lavorato come letturista di Inglese ad Oxford, poi ha sposato l'editore John Howard e ha lavorato come giornalista. Ha iniziato a scrivere una volta che nacquero i figli.
Noto critico e romanziere, scrisse libri su Jane Austen e George Eliot. La sua voce distintiva è stata spesso ascoltata alla radio e presentò un gran numero di citazioni illustrative all'Oxford English Dictionary. Atea dichiarata, era anche un'appassionata sostenitrice della Campagna per il disarmo nucleare.  

La Mano Mozzata di Wilhelm Hauff

Un racconto che riporta ad uno strano e perverso gioco delle parti, ad un Goethe che si confronta con Wells per scrivere un piccolo gioiellino del poliziesco soprannaturale.
A volte fidarsi del proprio istinto non è la soluzione migliore...

Wilhelm Hauff era un poeta e romanziere tedesco famoso per le sue fiabe.
Educato all'Università di Tubinga, Hauff lavorò come tutor e nel 1827 divenne redattore del quotidiano Morgenblatt di J.F. Cotta. Hauff aveva un dono narrativo e inventivo e un senso della forma; ha scritto con facilità, combinando temi narrativi di altri con i suoi. Il suo lavoro mostra un'arguzia piacevole, spesso animata. 

La Redenzione dei Capilavori di Luigi Capuana


Oscar Wilde non avrebbe avuto che da essere contento nel leggere un libro in cui i quadri, immortali capilavori prendono vita come fantasmi del passato che hanno ritratto addosso.

Luigi Capuana era un autore e giornalista italiano e uno dei membri più importanti del movimento verista. Era un contemporaneo di Giovanni Verga, entrambi nati nella provincia di Catania a un anno l'uno dall'altro. Fu anche uno dei primi autori influenzati dalle opere di Émile Zola, autore francese e creatore di Naturalismo.

Il Crocifisso di Fergus Hume

Ah! Il mio preferito in assoluto.
Un oggetto misterioso che viene ceduto ad un banco dei pegni si rivela essere il conteso crocifisso con un pugnale nascosto al suo interno che un uomo vuole far rivivere per vendicare l'onta dell'offesa ricevuta in amore.

Fergusson Wright Hume, avvocato della Nuova Zelanda e autore prolifico particolarmente noto per il suo romanzo di debutto, The Mystery of a Hansom Cab è nato a Powick, nel Worcestershire, in Inghilterra.

Nel 1885 Hume si trasferì a Melbourne. Mentre lavorava come impiegato di avvocati, era deciso a diventare un drammaturgo; ma dopo aver scritto solo alcuni racconti era ancora uno sconosciuto. Per ottenere le attenzioni dei direttori di teatro, chiese a un libraio locale quale stile di libro vendesse di più. Le opere investigative di Emile Gaboriau erano molto popolari e quindi Hume le acquistò tutte e le studiò attentamente, trasformando così la sua penna per scrivere il suo stile di romanzo poliziesco e mistero.Lame segrete, complotti d'amore, vendetta e passione.
Fatta eccezione per brevi viaggi in Francia, Svizzera e Italia, nel 1888 Hume si stabilì e rimase nell'Essex, in Inghilterra, dove sarebbe rimasto per il resto della sua vita. Sebbene sia nato e abbia vissuto l'ultima parte di questa vita in Inghilterra, ha pensato a se stesso come "un coloniale" e si è identificato come un neozelandese, dopo aver trascorso tutti i suoi anni di formazione dalla scuola materna fino all'età adulta lì. Hume morì di insufficienza cardiaca a casa sua l'11 luglio 1932.

Le Scarpette dei Medici di Pearl Norton Swet


A me piace quando gli oggetti magici e i racconti di antichi artefatti maledetti si intrecciano in vicende di leggera quotidianità. 
In un contesto di spartizione dei beni di un eccentrico parente di recente deceduto due fratelli si ritrovano a dover fare i conti con un pesante e secolare segreto di famiglia.

Pearl Norton Swet visse dal 1886 al 1937, morendo di cancro al seno. Scrisse due libri di poesie, uno nel 1914 chiamato Island of Dreams, con il nome di Pearl Norton. Ha scritto racconti per Weird Tales e per una rivista pubblicata da Street e Smith. 

Maddalena (o Il Destino dei Fiorentini) di Horace Walpole


Vicende di cuore, d'amore e di accesa rivalità per le strade toscane che vedono Pisa e Firenze affondare rancori nella storia delle genti che vi sono nate e che vi vivono.
La verità di come è nata questa eterna faida è segreto custodito nella sabbia del tempo, il destino dei Fiorentini prova a rispondere a questa domanda nel fascino del realismo magico di Walpole.

Horatio Walpole, conte di Orford - noto anche come Horace Walpole - era uno storico dell'arte inglese, letterato, antiquario e politico Whig. Ora è in gran parte ricordato per Strawberry Hill, la casa che ha costruito a Twickenham, nella zona sud-ovest di Londra, dove ha fatto rivivere lo stile gotico alcuni decenni prima dei suoi successori vittoriani, e per il suo romanzo gotico, Il castello di Otranto. Insieme al libro, la sua reputazione letteraria si basa sulle sue Lettere, che sono di notevole interesse sociale e politico. Era il figlio di Sir Robert Walpole e cugino di Lord Nelson.


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