I racconti si snodano indipendenti l'uno dall'altro in un contesto
diverso in cui ogni breve narrato è diverso e unico.
Tuttavia durante
tutta la lettura avrete l'impressione di starvi muovendo
nello stesso mondo, nello stesso strano e disturbante piano
nonostante luoghi, tempi e personaggi siano sempre differenti.
L'autrice stessa ha selezionato i racconti e li ha raccolti in questo ordine, in questa opera unica di rilevante
spessore che ripercorre la sua vita di scrittrice per il pubblico
italiano.
La casa degli insetti
Davvero ardito iniziare una raccolta con uno dei racconti più
raccapriccianti e disturbanti di tutti quelli scelti.
La cara, vecchia
zia che vive rintanata nella sua casa un po' malmessa riceve la visita della
nipote che non sa ancora di star entrando in un incubo dal quale sarà
impossibile uscire.
Disgusta, lascia perplessi ma straniti, fa paura.
Il nido
Siamo ancora nel confine incerto del weird con l'eerie in questo racconto
dal pesante odore horror, nauseabondo e oscuro.
Due sorelle acquistano una casa bellissima, un luogo dei sogni dove
ricominciare a vivere con serenità quando scoprono che non solo non sono le
uniche ad abitare quelle stanze, ma che in soffitta risiede il vero padrone
di casa.
Il mostro in soffitta, niente di più di uno dei cliché dell'horror
più classici reso in chiave moderna e allucinata.
Il volo per Bysantium
Semmai fosse possibile un termine del genere in questo contesto potrei dire
che qui si va sul sicuro, un racconto weird fantascientifico che rievoca il
classico del luogo liminale, del luogo alternativo, della dimensione X.
Bistrattato fin dagli albori della fantascienza, in questo racconto molto
autobiografico, l'autrice ripercorre un'altro cliché della
fantascienza, l'esperienza di una alter-ego che si reca ospite ad una
convention di fantascienza e si ritrova in un nonluogo alternativo.
A cavallo dell'incubo
Adesso entriamo proprio a capofitto nei dettami del weird più avanzato, se
mi è concesso definire cosi questo racconto che prende a piene mani dal
surreale di Angela Carter, esplorando un intimo femminile con rara
delicatezza.
Dall'inizio alla fine si legge come il racconto delirante di un sogno
spezzato, in un mondo dove sono sovvertite le leggi della maternità e del
reale.
La ferita
Questo controverso racconto è da contestualizzare.
Quando è stato scritto alla fine degli anni 80, le esperienze di scrittura
di argomenti come la distinzione di genere, la natura e la percezione di sé
e il ruolo sociale di uomo e donna.
Però è interessante perché in diversi contesti si era già cominciato a
vedere qualcosa, qualche timido accenno alle distinzioni di genere e di
sessualità nella fantascienza più ardita ad esempio.
Ad ogni modo il racconto è la perdita di aderenza alla realtà del mondo di
un uomo nel suo contesto di maschio nella società in cui vive.
Sostituti
Il protagonista incontra in pieno giorno l’orrore sotto la forma di una
sorta di non meglio definita creatura dalle strane sembianze che gli suscita
immediatamente una forte ripugnanza in lui ma di cui la moglie accoglie in
casa un altro esemplare che, dal suo punto di vista, trova adorabile tanto
da considerarlo più importante dello stesso marito che sarà invitato ad
andarsene mentre lei, come pare tutte le donne, diventano come madri
premurose di questi esseri assurdi.
L'uomo di cibo
Il tema dei disturbi alimentari è uno dei più delicati e controversi da
affrontare, sopratutto nell'universo della letteratura di genere, dove il
rischio di cadere nella trappola del policamente scorretto è dietro
l'angolo.
Terrificante e disgustoso, questo racconto affronta con una vena horror il
lato dell'anoressia e del sesso, del corpo e della dissonanza sensoriale che
si innesca quando il limite della disforia è superato.
L'ora in più
BAM! Il mio preferito della raccolta con ogni probabilità se dovessi per
forza trovarne uno, anche perchè si parla di alterazioni spazio-temporali
quindi è pane per i miei denti.
Una donna, madre di famiglia, scopre un non-luogo che compare solo al
rintocco di un orologio nel cuore della notte e che sembra sentire solo lei
e la porta in un mondo dove il tempo scorre diversamente che fuori, dove
l'ordinarietà degli eventi è sospesa e lei può lasciarsi andare e liberare
il suo estro creativo e dedicarsi al suo lavoro senza le distrazioni e la
mancanza di tempo che la sua vita le impone.
Ma come sempre, c'è un risvolto della medaglia.
La mia malattia
Questo delirio in chiave mistico-alchemica parla della strana relazione di
una donna con un uomo che dedica il suo tempo a qualcosa di oscuro e
misterioso, un alchimista moderno alla ricerca di qualcosa che le sfugge ma
di cui è totalmente dipendente.
La donna scopre di essere malata e comincia ad avere anche strane visioni e,
quando decide di fare di testa sua, la situazione precipita.
Si tratta il tema della maternità e della malattia, della possessione
dell'uomo e degli impulsi machiavellici della mente umana.
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Sogni nell'armadio
Orribile, alienante, disturbante.
Una bambina viene tenuta prigioniera da un orco dentro un armadio e scopre
che forse, in un modo o nell'altro, c'è sempre una via d'uscita.
Da affrontare con calma e lucidità mentale.
Ne sconsiglio davvero la lettura a chi è molto sensibile all'argomento.
Gli oggetti nel sogno potrebbero essere più vicini di quanto sembrano
Questo racconto mi ha fatto sorridere in diverse occasioni.
Una coppia divorziata si incaponisce alla ricerca di una villa dimenticata
che non compare su nessuna mappa, la tecnologia moderna è completamente
inutile e dovranno basarsi solo sui loro ricordi e sulle loro emozioni.
Il libro che ti trova
Un autobiografico racconto in cui l'autrice racconta la sua (mancata)
esperienza con Robert Aickman, autore che non riuscirà mai ad incontrare
perché viene a mancare proprio poco prima dell'occasione di una visita da
parte della Tuttle.
L'ultima sfida
Sempre un'asse di affinità con Angela Carter, questo racconto è una
rilettura di uno scritto di Walter de la Mare dove una donna che ormai sta
lentamente scivolando nell'età della saggezza affronta un incubo che si
porta dietro fin dalla più tenera età.
Lezioni avanzate di weird masterclass [recensione]
Raga, qui siamo davanti a qualcosa di speciale.
Si contano davvero sulle dita delle mani in Italia oggi come oggi libri di
questo genere di così alta e impegnata eleganza.
Siamo ad un
livello avanzato di scrittura, ad un'analisi che porta,
racconto per racconto, ad apprezzare sempre di più i risvolti della
potenzialità incredibile di questo genere che lentamente si può senz'altro
dire che
sta prendendo piede sempre di più nella letteratura moderna.
In questo libro i racconti iniziano sempre con una
aspettativa ordinaria solo apparente, da una situazione o un pensiero
assolutamente lecito, naturale e piuttosto comune.
Mentre si legge però, ad un certo punto e senza che ci se ne possa accorgere
si viene catapultati in una realtà assurda e parallela, un mondo
onirico visto da una lente distorta che ci fa osservare la banalità della
realtà sotto una, due, mille diverse prospettive.
Lo scopo non è mai chiaro, la morale non sempre definita e il fine sempre
privo di quella parte accusatoria o difensiva che è inevitabile.
Non con Lisa Tuttle che riesce a descrivere la natura umana con rara e,
forse, unica delicatezza.
Nemmeno il tipo di inquadramento che va dall'horror al fantastico,
dal disturbante al delicato, sfiorando temi di una rilevanza potente e
fondamentale.
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