Racconti dal Profondo #1 Il mostro nello specchio
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"Erranti nell'abisso,s'apron pagine d'inchiostro immondo.Vi abbiam raccolto incubiche fan tremare il mondo.Benvenuti, nei Racconti dal Profondo."Abbiamo confezionato per voi un volume da collezione riunendo racconti tematici di promettenti scrittori italiani dell'orrore.Abbiamo impreziosito le storie con illustrazioni originali e articoli a tema sul mondo dell'orrore e della finzione, il tutto in una estetica vintage che onora le riviste pulp del 1900.Ogni volume sarà tematico e tratteremo diversi sottogeneri dell'orrore.Questo primo volume, "Il mostro nello specchio" ha come tema l'orrore umano, tutto quello che si cela dietro gli orrori della mente e dei desideri che il cervello può partorire.
Hanno partecipato a questo primo numero:
Saverio Maro, Francesco Bristot, Kishu Shandra, Francesco Lumine, Fabio Giusti Brinchi, Gabriele Angelo Liuzzi, Eleonora Garofolo, Luciano Bernaroli e Laura Saraceno.
Risponde per noi Gabriele Angelo Liuzzi, in arte @watercolourdreamscreations , un artista di grande talento italiano, che ci ha stupito con la sua capacità evocativa di creare soggetti inquietanti e meravigliosi, di fortissimo impatto.
Qui il link al suo SITO, date una sbirciata prima di procedere con la lettura.
Qui il link al suo SITO, date una sbirciata prima di procedere con la lettura.
Come nasce questo progetto?
È la proverbiale notte buia e tempestosa. Novembre è appena iniziato e mi
preparo a imbottire i miei dipinti per portarli ad una mostra. Lo smartphone
accenna delle vibrazioni e lo guardo: una colonna interminabile di vocali su
Instagram. Da buon asociale indaffarato ignoro i vocali e termino
l’imballaggio. Finito il negotio, premo play sui vocali e mi travolge il fiume
delle idee di Saverio. Conosco Saverio praticamente da quando esiste il mio
account su Instagram e ci siamo “trovati” per la passione comune per l’orrore
e l’arte. Sapevo ormai quanto fosse vivace la sua immaginazione e nonostante
il mio odio per i vocali mi trovavo spesso a premere play.
Stavolta era per
una idea editoriale. Da tempo balenava nella sua testa questo progetto di
creare un Weird Tales tutto italiano. Weird Tales era un pulp magazine, una
rivista periodica, molto in voga nella prima metà del Novecento, che
collezionava in ogni suo numero una vasta quantità di racconti di genere
horror, thriller, noir e scifi. Ogni racconto di un autore diverso e tutti
rigorosamente illustrati con quel tocco d’inchiostro che ha dato inizio a
praticamente tutta l’editoria moderna. Basta pensare che i fumetti sono nati
proprio a causa dei pulp magazine.
Insomma Saverio voleva continuare il mito dei pulp, dopo la pandemia, a tutto horror.
Aveva buttato quell’idea a mo’ di
scherzo in realtà; era un progetto ambizioso e possibilmente fallimentare, ma
ho pensato che se proprio avessi dovuto scarabocchiare qualcosa di nuovo,
almeno avrei potuto farlo per questa nuova avventura. E l’ho spinto a non
abbandonare l’idea. E ora, quasi un anno dopo, siamo qui.
Cosa si deve aspettare il pubblico sfogliando il vostro "Racconti dal profondo"?
Con il tempo (e dopo tanti vicoli ciechi) Saverio ha messo insieme una squadra
funzionale alla messa in opera, un piccolo gruppo di “ricercatori del
profondo”: noi due, Eleonora Garofalo e Luciano Bernaroli. Insieme ci siamo
assicurati racconti, articoli e illustrazioni; alla fine il materiale era in
abbondanza per fare un primo tentativo.
Ecco “Il mostro nello specchio”. È
solo il primo volume della serie e con questa visione lungimirante abbiamo
dato a questa prima raccolta un gusto preciso:
abbiamo messo insieme racconti dell’orrore e thriller di autori emergenti italiani che trattassero tutti la stessa tematica, “i mostri siamo noi”.
È una galleria degli orrori umani e in
ogni quadro il cattivo, l’omicida, il violento è sempre un semplice essere
umano. Cinque racconti con un gusto cinico per l’umanità e con finali da
togliere il fiato, talvolta letteralmente.
Come scegliete i racconti da pubblicare?
A questo primo giro cercavamo soprattutto fiducia, e non si è soliti trovarla
a caso: abbiamo cercato, tra gli autori che conoscevamo già, qualcuno che
volesse mettere a disposizione i propri racconti per il prototipo. E così
abbiamo trovato i nostri cinque autori.
Confidiamo però, dalle nuove richieste
giunte nei giorni intorno alla pubblicazione, che da ora si tratterà meno di
un lavoro di caccia e più di un lavoro di raccolta. Tutti sono liberi ora di
inviarci racconti “dall’anima nera” e siamo felici di leggerli e magari
pubblicarli nelle prossime uscite se rispecchiano il progetto.
Parlami dell'aggiunta di cose come le pubblicità, il cruciverba, gli inserti... come vi è venuta l'idea?
Ma non abbiamo solo racconti in campo. A differenza dei pulp magazine vogliamo
che il nostro Racconti dal Profondo sia uno showcase per l’arte d’orrore
italiana. Avremo ospiti illustratori, collaborazioni con altri autori,
articoli tematici sui più disparati argomenti tutti inerenti l’orrore, di
finzione o del vero terrore: ospitiamo in questo primo numeri saggi storici,
true crime italianissimi e anche un po’ di poesia. Ma sappiamo anche come
prenderci in giro.
In ricordo della struttura dei pulp magazine tradizionali,
con i loro inserzionisti e annunci locali, abbiamo dedicato spazio anche noi a
certe pubblicità e spot gustosamente grottesche. Ma non ci fermiamo qui, nel
volume ci sono tante altre piccole chicche e sorprese, tutte folcloristiche,
oscure e dedicate al lettore italiano.
Qual è stata la più grande difficoltà?
I primi mesi per mettere insieme il team sono stati i più duri. Senza ombra di
dubbio. I silenzi nelle chat e i vicoli ciechi talvolta ci hanno fatto pensare
che il progetto non sarebbe andato avanti.
Talvolta, purtroppo, quello di cui
si necessita è una testa calda che spinga tutti in una direzione e un cambio
di collaboratori.
Future prospettive, qualche leak per noi?
Due spoiler. Il primo è che non abbiamo finito qui, ci vedrete con un altro
volume presto. Il secondo è che abbiamo già deciso di cosa parlerà e abbiamo
lasciato un indizio molto chiaro in “Il mostro nello specchio”.
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