La fine da cui partiamo
Megan hunter
Un romanzo poetico e commovente che tratteggia un futuro minaccioso, che racconta la maternità, il miracolo di una vita che cresce, l’amore incondizionato, totale, unica certezza quando tutto sembra crollare. Un inno alla vita e alla speranza.
Cosa ne penso [recensione]
Ho appena finito di leggere
La fine da cui partiamo
di Megan Hunter
edito in Italia da Guanda editore (anche se ho letto la versione in
lingua originale) e sono rimasto senza parole. La fine da cui partiamo è un
romanzo che ti tocca il cuore, che ti fa provare la paura e la gioia di una
madre che affronta il caos di un mondo distrutto. È una storia di amore, di
speranza, di coraggio, scritta con una prosa delicata e intensa. Megan
Hunter ci trasporta in un futuro catastrofico e distopico, dove
Londra è sommersa dalle acque e la civiltà è crollata. Ma ci fa anche
scoprire la bellezza della vita, il dono di una nuova nascita, il legame
indistruttibile tra una donna e il suo figlio. Un romanzo che ti fa
apprezzare le cose essenziali, che ti emoziona e ti stupisce. Un esordio
magnifico, che ricorda La strada di Cormac McCarthy per il distacco
narrativo e la precisione poetica, ma con una luce di speranza in più.
È
un romanzo che mi ha fatto piangere e sorridere, che mi ha fatto
sentire la forza dell’amore e della vita in un mondo al buio.
Quello
che più mi è rimasto dentro e mi ha fatto divorare il libro pagina dopo
pagina è il linguaggio: una storia scritta con una
prosa bellissima, delicata e intensa, che ti entra dentro e non ti
lascia più. Come se i pensieri della protagonista formassero il suo intimo
diario personale che crea nella sua mente per restare salda e non perdere la
testa.
È un romanzo che vi consiglio di leggere, perché vi
farà riflettere sul valore delle cose essenziali, vi emozionerà e vi
stupirà. È un esordio magnifico, da non perdere.
Chi è Megan Hunter [autore]
Megan Hunter (Manchester, 1984) è una scrittrice inglese. Laureata in
letteratura inglese all'università del Sussex, ha poi conseguito un dottorato
di ricerca al Jesus College di Cambridge. Dopo una candidatura al Bridport
Prize per la poesia, nel 2018 ha esordito nella narrativa con il romanzo La
fine da cui partiamo (Guanda).
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